Il problema della Cyber Insecurity è stato portato alla luce dal recente Rapporto CLUSIT 2023, il quale segnala un significativo aumento degli attacchi informatici su scala mondiale. L’Italia emerge come una delle nazioni più colpite, evidenziando la crescente minaccia per la sicurezza digitale.
La cyber insecurity che è una chiaramente una provocazione per sottolineare la troppa mancanza di sicurezza informatica, la possiamo scoprire consultando il recente aggiornamento del rapporto CLUSIT di metà anno 2023.
Esso, rivela una crescente insicurezza informatica a livello globale, con un record di circa 1400 attacchi gravi registrati. In questo articolo, esploreremo i punti salienti del rapporto, concentrandoci sull’insicurezza informatica a livello mondiale e approfondendo la situazione critica in Italia.
Attacchi mirati: La corsa al denaro
L’84% degli attacchi informatici, si legge nel rapporto, ha come obiettivo principale l’estorsione di denaro, mentre il 6% è legato a spionaggio e sabotaggio, dato in discesa rispetto agli anni precedenti. L’8% dei casi è attribuibile infatti a motivazioni di attivismo, un aumento probabilmente influenzato dagli eventi geopolitici come la guerra tra Russia e Ucraina.
Settori a rischio: sanità e manifatturiero sotto pressione
La distribuzione delle vittime si sta consolidando in settori dove gli investimenti in sicurezza informatica sono stati storicamente inferiori, come il settore sanitario e manifatturiero.
L’impatto medio degli attacchi in questi settori è in aumento, con l’80% dei casi classificato come medio/alto in termini di gravità.
Attacchi gravi: Impatto economico e necessità di denuncia
Vengono definiti attacchi gravi quelli che hanno avuto successo e hanno causato danni significativi in termini di dati compromessi, interruzioni temporanee o impatti economici.
È importante notare che il rapporto CLUSIT rileva solo gli attacchi denunciati, e ciò potrebbe sottostimare notevolmente la reale portata del problema a causa di zone del mondo poco trasparenti.
Italia: Un aumento preoccupante
Per l’Italia, i dati sono particolarmente allarmanti. Negli ultimi due anni, c’è stato un aumento del 169%, e nel 2023 si è registrato un ulteriore aumento del 40%, quattro volte superiore alla media globale.
Attualmente, l’Italia rappresenta il 10% degli attacchi informatici a livello mondiale.
Investimenti in cybersecurity in Italia: Una crescita insufficiente
Nonostante gli investimenti in sicurezza informatica in Italia stiano crescendo a doppia cifra anno su anno, rappresentano solo lo 0,1% del PIL. Questo è significativamente inferiore rispetto a paesi come Francia, Germania e Stati Uniti, che investono tra lo 0,2 e lo 0,3 del proprio PIL.
Questo divario ha reso l’Italia un terreno fertile per gli attacchi informatici, con elevate probabilità di successo per i criminali.
La necessità di agire e sanzionare
È essenziale affrontare la crescente minaccia informatica in Italia. Mentre il numero di attacchi aumenta, l’assenza di un sistema sanzionatorio per chi decide di pagare rappresenta una vulnerabilità.
Inoltre, il pagamento agli attaccanti può indicare una predisposizione a futuri attacchi. E’ facile pensare che chi ha pagato una volta sia disposto a farlo anche in seguito. È fondamentale quindi promuovere una cultura di denuncia e sviluppare politiche che proteggano le aziende e le pubbliche amministrazioni.
In conclusione, il rapporto CLUSIT 2023 evidenzia la necessità di un impegno globale per contrastare l’insicurezza informatica. In Italia, è cruciale aumentare gli investimenti in cybersecurity e implementare misure per ridurre il divario con altri paesi industrializzati, proteggendo così il tessuto economico e la sicurezza dei dati sensibili. Altrimenti continueremo a parlare di Cyber Insecurity.